Rom. Sinti. Plus précipitamment, et méprisablement, les gitans. Gago est l’un d’entre eux. Il a six ans et le vif-argent dans son corps. Il vit dans une cabane “dans une partie de la ville où personne ne va”. Il y vit avec Betta, Geliana, Giasmina, Seriana, Milan, Milosc, Jela. Et aux souris géantes, aux chiens, aux colombes, aux poulets, aux moutons et aux porcs. Il ne sait pas ce qu’est l’école et n’utilise le stylo que pour dessiner. Des dessins magnifiques, mais à l’envers? Un voyage. Un petit voyage aux abords de nos villes pour découvrir un autre monde.
Version Originale italienne
Rom. Sinti. Più sbrigativamente, e spregevolmente, zingari. Gago è uno di loro. Ha sei anni, e l’argento vivo in corpo. Vive in una baracca “in una parte della città dove nessuno ci va”. Ci vive insieme a Betta, Geliana, Giasmina, Seriana, Milan, Milosc, Jela. E a topi giganti, cani, colombe, galline, pecore e maiali. Non sa cosa sia la scuola, e la penna la usa solo per disegnare. Disegni stupendi, ma capovolti? Un viaggio. Un viaggio breve, nelle periferie delle nostre città, per scoprire un altro mondo.
POPOTUS, AVVENIRE 28 luglio 2007. È una storia vera quella di Gago, un bambino rom di sei anni che viveva nel campo nomadi di Scampia a Napoli, morto improvvisamente per una disfunzione del cuore. Giovanni Zoppoli, scrittore e giornalista napoletano, Gago lo conosceva bene perché in quel campo, da operatore sociale, ci ha lavorato. Ma questo racconto intitolato Gago – a lui dedicato – non è solo il ritratto di un bambino un pò strano e a cui piaceva disegnare un mondo all’incontrario. Il racconto di Zoppoli è un quadro di certe periferie dimenticate delle nostre città. Un angolo di mondo in cui anche la morte di una persona è vissuta con abitudini e stili sorprendenti. Incisive anche le illustrazioni della giovane croata Maja Celia.
Dai dieci anni in su.